Gli studi nel Seicento, nel Settecento e nell'Ottocento
Il merito fu di Galielo Galilei, di Cartesio e di Francesco Bacone. Cartesio, in particolare, propose una teoria del vivente del tutto nuova, assai distante da quella aristotelica, ritenendo gli animali delle macchine perfette la cui attività va spiegata in termini di fisica. La sua teoria venne accolta da molti con opposizione feroce, da altri con cautela, da coloro, cioè, che iniziarono a vagliarne le potenzialità. Arbitro fu il microscopio, messo al servizio della
biologia.
Il Seicento, meno ricco di studi sugli animali rispetto al Cinquecento, fu tuttavia arricchito dal lavoro di John Ray, che introdusse un sistema di classificazione comune ai due regni dei viventi, aprendo la strada a Carlo Linneo che esordì come botanico talentuoso già in giovane età.
Nel corso degli anni il suo metodo, in un Settecento particolarmente interessato alla raccolta di curiosità naturalistiche, ottenne un grande successo, traendo vantaggio dalla sua chiarezza. Linneo fu inoltre riconosciuto per l'organizzazione della ricerca faunistica e floristica ed ebbe tantissimi allievi, naturalisti.
Nel Settecento fu compiuto un notevole progresso dalla fisiologia e dalla biologia della riproduzione, chiarendo fenomeni della riproduzione asessuata e dell'ermafroditismo, ampliando nozioni sulla riproduzione in genere, compiendo scoperte decisive in campo fisiologico (Priestley, Spallanzani, Senebier, Lavoisier), aprendo un varco alla soluzione di problemi relativi alla fotosintesi e alla respirazione.
Straordinari risultati furono permessi anche dalle scoperte di Volta e Galvani, dando vita a un nuovo capitolo della fisiologia. Nell'Ottocento Schwann e Schleiden fondarono la teoria cellulare che permetterà l'interpretazione di spermatozoi e uova come cellule e lo sviluppo dell'embrione come differenziamento e proliferazione cellulari.
Da segnalare anche le teorie di G.B. Lamarck, che nel vasto trattato di zoologia degli Invertebrati classificò i differenti gruppi sistematici in base alle presunte parentele, incominciando l'esposizione del regno animale a cominciare dalle forme più semplici.
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Zoologia dall'Ottocento a oggi
La zoologia dall'Ottocento a oggi
L'Ottocento si aprì con la partenza dei maggiori naturalisti francesi, per volere di Napoleone, al seguito del corpo di spedizione in Egitto. L'Inghilterra imbarcò, invece, diversi naturalisti tra cui Joseph D. Hooker e Thomas H. Huxley, e offriva ai giovani naturalisti l'opportunità di compiere importanti tirocini pratici, dando un decisivo impulso non solo alla zoologia ma anche alla botanica e alla biogeografia. Ne fu un chiaro esempio l'evoluzionismo darwiniano.
Origini della zoologia
Le prime osservazioni zoologiche
La conoscenza degli animali è necessaria all'uomo per preservare quello che resta degli ambienti naturali, assicurando alle generazioni future migliori condizioni di vita, oltre che per conoscere a fondo la sua storia e la sua natura.
L'interesse naturalistico dei nostri antenati è testimoniato dalle antiche sculture e pitture, dagli scritti e dalle iscrizioni
provenienti dalla Grecia, dall'Egitto e dal Vicino Oriente.
La Zoologia
La Zoologia è la scienza biologica che studia il regno degli animali, divisi in questo portale tra vertebrati e invertebrati.
E' la zoologia quella scienza biologica che studia il regno degli animali in ogni sua manifestazione, servendosi oltre che della biologia anche di altre discipline quali l'anatomia, la chimica organica e la geologia per studiarne le mutazioni e le origini.
Invertebrati
Gli animali che appartengono al gruppo degli invertebrati
Gli invertebrati costituiscono più della metà dell'intero regno animale e al contrario dei vertebrati non dispongono della colonna vertebrale; escludendo dunque gli anfibi, i mammiferi, i rettili, gli uccelli e i pesci, facciamo riferimento a vermi, molluschi, celenterati e artropodi tra quelli più conosciuti e ai e ai poriferi tra quelli meno noti.
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